martedì 14 agosto 2012

Le olimpiadi da un triplice punto di vista

Non ho mai seguito le olimpiadi con tanta intensità come quest'anno. Forse perché quando sono cominciate avevamo già finito le ferie ed eravamo tornati in Svezia. E trattandosi di un'estate non proprio bella dal punto di vista meteorologico (intendete: è quasi sempre nuvoloso/piovoso/ventoso), la sera e nei weekend non avevamo molto meglio da fare che seguire le gare in tv e su internet. Ho guardato pure le cerimonie di apertura e di chiusura.

Poi per me ora è divertente più che mai seguire le competizioni sportive. Sono legata ormai a tre paesi, quindi in queste due settimane non mancava mai un evento in cui potessi(mo) tifare qualcuno. Ho pure la fortuna di essere legata a tre paesi che eccellono nello sport, quindi il tifo porta spesso a soddisfazioni. Anche se agli svedesi questa olimpiade di Londra non è andata per niente bene, in realtà sono al nono posto nel medagliere di tutti i tempi.

La classifica di tutti i tempi (giochi estivi e invernali)

Questa olimpiade è invece andata molto di bene agli ungheresi! Non ce l'aspettavamo, o meglio, non ci speravamo molto, dati gli scarsi risultati ottenuti a Pechino e lo stato disastroso dei finanziamenti dedicati alle discipline diverse dal calcio. E invece lo sport ungherese con queste olimpiadi è riuscito a tornare ai vecchi splendori! Siamo finiti al nono posto della classifica, proprio dietro l'Italia (ma per qualche giorno siamo stati davanti all'Italia di una medaglia d'oro). Ecco il medagliere definitivo:

La classifica di Londra

La Svezia è finita invece al 37esimo posto. Il medagliere olimpico però è basato su un calcolo crudele e spietato. In prima battuta conta soltanto il numero delle medaglie d'oro, e le altre medaglie vengono considerate soltanto a parità di ori. Così può capitare che un paese come il Giappone che ha vinto 38 medaglie sia soltanto all'undicesimo posto, mentre la Corea (del Sud) con "sole" 28 medaglie è al quinto. E' più corretta la classifica basata su un punteggio ottenuto in base al numero delle diverse medaglie e in cui contano anche i quarti, quinti e sesti posti, ma purtroppo da due olimpiadi ormai che non si usa più ufficialmente. (In questa classifica a Londra l'Italia sarebbe arrivata al nono, l'Ungheria al 13esimo e la Svezia al 27esimo posto.) 

Molti dicono però che quel che conta veramente è il numero di medaglie in proporzione alla popolazione. Il ragionamento è logico: un miliardo e mezzo di cinesi possono fornire più atleti eccellenti che due milioni di estoni... In realtà contano anche molte altre cose, primo fra tutti il denaro (stipendi, attrezzature, strutture, borse di studio, ecc.) dedicato allo sport. Infatti, la rivista inglese The Guardian ha elaborato delle classifiche alternative, basate su questi fattori (PIL, popolazione, numero degli atleti). Link qui.

Medaglie pro capite ai giochi di Londra

In questa classifica di medaglie pro capite l'Italia non è più tra i primi dieci, ma si trova al 45esimo posto (e la Svezia al 27esimo). Considerando le medaglie di tutti i tempi la Svezia è invece al secondo e l'Ungheria al terzo posto! Anche qui conta però a quante olimpiadi ha partecipato un paese, perché la classifica è calcolata sul numero assoluto di medaglie, e i paesi più poveri o nuovi sono svantaggiati. Un altro sito dove trovate le diverse classifiche che prendono in considerazione vari fattori è Medals per capita.

Queste olimpiadi mi sono servite anche per un "check-up" del mio cuore. Ovvero per capire dove "mi tira" il cuore, come si direbbe in ungherese. Ho avuto l'occasione di vedere incontri tra Ungheria e Italia (una finale di scherma maschile, vinta dall'ungherese, e un quarto di finale di pallanuoto maschile, vinto dall'Italia) e tra Ungheria e Svezia (semifinale di pallamano maschile), e gareggiare atleti di tutti e tre paesi nella stessa disciplina. Ho sempre tifato l'Ungheria con tutto il mio cuore, senza dubbi o rimorsi di alcun tipo, pure contro l'Italia. Ma non è solo una questione di cuore. Appartenere a un popolo piccolo fa sentire il tuo tifo più importante e più speciale che tifare insieme a 57 milioni di italiani... (Gli ungheresi sono 10 milioni.) Ma certamente non è mancata l'occasione per tifare per atleti italiani o svedesi.

Dei risultati ottenuti dagli atleti ungheresi a Londra e del rapporto del mio paese con le olimpiadi vi racconterò in un altro post. C'è troppo da dire. Conoscete per esempio la storia della nazionale di pallanuoto ungherese che nel 1956 alle olimpiadi di Melbourne giocò contro l'Unione Sovietica appena un mese dopo la fine della rivoluzione ungherese? Ve la racconto nel prossimo post.

Buon Ferragosto a tutti gli amici italiani che si trovano in Italia! Qui sarà un giorno come un altro che passeremo lavorando.

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